Ieri ha giurato il nuovo ministro dell'agricoltura, il veneto Giancarlo Galan che sostituisce il suo corregionale Luca Zaia diventato governatore della Serenissima. Galan è uomo pragmatico. Ha trovato sul tavolo del ministero il decreto firmato dal suo predecessore che proibisce la sperimentazione in campo degli organismi geneticamente modificati. Ha deciso che pacta servanda sunt. Gli accordi, in questo caso una decisione, vanno rispettati. Non si può cambiare tutto a ogni cambio di responsabile delle politiche, un vecchio vizio italiano. Però il ministro ha lasciato aperto più di uno spiraglio. La ricerca e l'innovazione - ha detto Galan al nostro Giorgio Santilli - non possono essere fermate. L'agricoltura è futuro, è la lotta dell'uomo per portare dalla sua parte la natura. Il fattore primordiale del progresso che fino ad oggi non si è mai fermato. La pannocchia di mais non è più quella portata in Europa dopo la scoperta delle Americhe grazie al progresso. Anche le nostre produzioni tipiche, se non innervate dal progresso, saranno presto in balìa della concorrenza dei paesi che non si sono fermati. Ha ragione ministro, il progresso non si può fermare.