Che cosa accade al modello anglosassone? Per anni Stati Uniti e Gran Bretagna hanno accumulato deficit commerciali e deficit pubblici, specializzandosi in una finanza che si è poi rivelata al tempo stesso squilibrata e fonte di squilibri. La domanda interna è stata così sostenuta dai debiti delle famiglie, come in Grecia e Spagna, mentre i redditi dei lavoratori si sono mossi in ritardo rispetto alla produttività. Lo hanno denunciato analisti privati e l'Fmi mesi prima della crisi. I due paesi sono quindi entrati nella crisi nella peggiore posizione possibile: hanno necessariamente dovuto abbassare i tassi e aumentare le spese pubbliche per sostenere l'economia reale, rischiando in questo modo di creare nuove fonti di squilibrio nel settore finanziario. Le agenzie di rating non sono ancora intervenute solo per evitare danni peggiori, ma la Commissione europea, dominata da economie di tipo "continentale" - in un sistema in crisi quanto quello anglosassone - si è presa la soddisfazione d'invitare la Gran Bretagna a un maggior rigore fiscale e l'autocratica Cina - che non può certo rivendicare di essere un modello né economico, né politico – si è concessa il lusso di rimproverare gli Stati Uniti. Qualcosa davvero non funziona, nelle economie anglosassoni.