Per fortuna si è trattato solo di un grande spavento. Quando lunedì Boston Scientific, società americana di biotecnologie, ha fermato la commercializzazione di alcune protesi cardiache a causa di problemi con le autorizzazioni della Food and Drug Administration (Fda), medici e pazienti non sono stati gli unici a preoccuparsi. Anche gli azionisti della società hanno avuto paura e hanno iniziato a vendere a più non posso, facendo tracollare il titolo a Wall Street del 16%. Poi con il passare delle ore la calma è tornata fra clienti e operatori di Borsa: l'azienda ha spiegato infatti che i problemi non riguardavano difetti delle protesi, ma semplicemente alcuni cambiamenti nei processi produttivi non ancora certificati dalle autorità. Ma il "disguido" potrebbe ugualmente costare molto caro: Boston Scientific è stata infatti costretta ad annunciare una profonda revisione dei propri target di margini e fatturato. (G.Ve.)