Il decreto legge taglia-acconti trova finalmente la sua fisionomia. L'operazione nasce su binari di maggiore sicurezza rispetto a quella, simile ma non identica, che venne varata l'anno scorso: il provvedimento non è arrivato all'ultima ora e non si parla più di restituzioni a breve termine. Inoltre, lo sconto appare certamente più generoso: il taglio di 20 punti per i soggetti Irpef prende atto di una fase di difficoltà economica molto marcata evitando anticipi finanziari inutili. L'operazione, inoltre, impegna, almeno fino alla restituzione prevista a saldo, la quasi totalità delle risorse legate allo scudo fiscale che trovano in quattro miliardi la loro prima quantificazione.
Con l'intervento, ed è il neo principale del decreto, viene compiuta, però, una precisa scelta: premiare le persone fisiche e non consentire l'alleggerimento dell'acconto alle società e per l'Irap. In questo modo, dunque, il premio va a garantire una fine d'anno più tranquilla a imprese individuali, soci di società di persone, ai professionisti e ai dipendenti con altri redditi. E per le società di capitali? Un autunno fiscale rigido, senza correttivi.