Quando c'è di mezzo la busta paga di un lavoratore, essere virtuosi diventa un dovere. E il dovere diventa doppio quando lo stipendio è sospeso per via della crisi e il paracadute della cassa integrazione si apre anche per una platea di dipendenti di piccole imprese (con contratti tradizionali o flessibili) che finora sul sussidio non avevano mai potuto contare. L'Inps informa che entro fine mese 100mila lavoratori potranno contare su questo ammortizzatore, per il cui pagamento è prevista una procedura a tre. L'azienda deve raggiungere un accordo con il sindacato e darne comunicazione, la regione deve autorizzare la richiesta con un proprio decreto e, alla fine, una volta ottenuto l'elenco dei beneficiari dalla stessa azienda, l'Inps paga. Il triangolo, con le ultime convenzioni regionali chiuse in luglio (l'accordo che estendeva la Cigs in deroga è del 9 aprile) a questo punto deve funzionare. Perché, appunto, ne va del reddito di chi non può contare su altre entrate. E se le aziende vogliono accelerare la pratica possono farlo: dopo l'accordo sindacale basta chiere un anticipo; l'Inps in questo caso paga in cinque giorni.