L'approdo di Rusal, numero uno dell'alluminio mondiale, nei listini delle borse di Hong Kong e Parigi rischia di trasformarsi in un'operazione anomala e piena di interrogativi. L'Ipo del gruppo controllato dall'oligarca Oleg Deripaska avrebbe dovuto essere completata prima di fine anno, ma è stata rinviata per le puntigliose richieste di Hong Kong sul riscadenziamento dei debiti di Rusal, 16,8 miliardi di dollari, di cui 4,5 verso la banca russa Veb. Ieri è sorto un altro ostacolo: la Securities and Futures Commission di Hong Kong ha proposto che all'Ipo non siano ammessi gli investitori retail. Mossa rara e poco ortodossa, alla quale, dice l'agenzia Reuters, pare stia pensando anche la Borsa di Parigi, forse alla luce delle vertenze che a Londra vedono contestare a Deripaska risarcimenti miliardari. Per l'uomo che a inizio 2008 era il più ricco di tutta la Russia e rifiutava di quotare in borsa il suo gruppo, la ricerca di un paio di miliardi di dollari a Hong Kong si sta trasformando in una inattesa umiliazione. (R.C.)