Se è vero – come recita la vulgata degli economisti – che gli elettori votano con i piedi (nel senso che la scelta di andare al seggio è la prima vera opzione politica) altrettanto vero è che anche i potenti, se sono in difficoltà, "agiscono" con i piedi. Di chilometri, valigetta in mano, ne hanno fatti ieri gli sceicchi Ahmed bin Saeed Al Maktoum (vicepresidente di Dubai) e Mohammed Ibrahim Al Shaibani, uno dei più potenti tecnocrati dell'emirato. Sono corsi a Washington per incontrare il segretario al tesoro Usa Timothy Geithner. Obiettivo rassicurare il più importante esponente del capitalismo mondiale che va tutto bene e che il paese non andrà in default. Di chilometri, valigetta in mano, ne ha percorsi anche il ministro delle finanze greco, George Papaconstantinou, che ha incontrato il suo connazionale numero due della Bce a Francoforte, Lucas Papademos. Obiettivo rassicurare la banca centrale europea che va tutto bene e che il paese non andrà in default. Sceicchi e ministro mostrano il cammello per vedere la moneta. Come direbbero gli economisti, parlano con i piedi. Purtroppo, fino a ieri, con i piedi hanno anche impostato le politiche economiche.