ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER
15 ottobre 2009
14 ottobre 2009
13 ottobre 2009
12 ottobre 2009
11 ottobre 2009
10 ottobre 2009
8 ottobre 2009
7 ottobre 2009
6 ottobre 2009
5 Ottobre 2009
4 Ottobre 2009
2 Ottobre 2009
1 Ottobre 2009
30 Settembre 2009
29 Settembre 2009
28 Settembre 2009

27 Settembre 2009

26 settembre 2009

25 settembre 2009
24 Settembre 2009

23 Settembre 2009

22 Settembre 2009
21 Settembre 2009
20 Settembre 2009
19 settembre 2009
18 settembre 2009
17 Settembre 2009
16 settembre 2009
15 settembre 2009
14 settembre 2009

Reazioni e paure del mercato

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
18 settembre 2009

I l fallimento di Lehman insegna che occorre guardare al mercato come a un mercato integrato». Lo ha affermato Simone Sepe, docente di Analisi economica del diritto alla Luiss, intervenuto ieri alla prima delle tre giornate in cui si articola la conferenza European Association Law and Economics, organizzata dall'università romana.
Per Sepe la fine del colosso finanziario dimostra che il crack di un singolo ha ripercussioni non solo sul soggetto interessato ma sull'intero sistema.
Secondo Jean-Charles Rochet, che insegna Economia all'Università di Tolosa, sono tre gli effetti principali del collasso: «Di fronte alla difficoltà dell'agente – spiega – questo è spinto fuori dal mercato e così si spiega l'inevitabile uscita di scena di Lehman».
Segue l'effetto macroeconomico: «Il mercato – continua – si spaventa e reagisce emettendo liquidità in maniera incontrollata». Il terzo e ultimo effetto riguarda la catena dei fallimenti: «Proprio perché gli attori operano in un contesto integrato, il fallimento del singolo determina crisi finanziarie per altri operatori che devono svalutare quelle posizioni correlate all'intermediario fallito». In pratica devono vendere innescando così un'ulteriore crisi di liquidità. «Qual è allora l'insegnamento?» si chiede Sepe, che vive tra l'Italia e gli Usa dove è ricercatore a Yale. «Occorre cambiare l'approccio regolatorio, pensando che il mercato è interconnesso e dunque il rischio verticalmente integrato». Che tradotto vuol dire favorire «non la vigilanza dell'emmittente, dell'agente economico, ma delle infrastrutture del mercato finanziario».
Di qui il ruolo delle clearing houses, le piattaforme finanziarie di scambio e delle banche centrali.
Laura Squillaci

18 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-