La crociera low cost non si è rivelata un modello di business di successo. Carnival, il più grande operatore mondiale dei viaggi di piacere via nave, si lecca le ferite dopo un quarto trimestre dell'anno poco entusiasmente. I profitti del gruppo, nel periodo chiuso a novembre, sono crollati del 48% a 193 milioni di dollari e le politiche anti-crisi messe in campo dalla società non sono riuscite a fermare l'emoraggia di utili, anzi. La società con sede a Miami, che ha da poco commissionato una maxi nave all'italiana Fincantieri, aveva puntato tutto sulla riduzione dei prezzi: viaggi scontati per mantenere alta la domanda. Così il fatturato ha sostanzialmente tenuto (registrando un calo solo del 3%), ma la reddittività è colata a picco, erodendo anche i benefici del piano di ristrutturazione e della diminuzione del prezzo dei carburanti. Ma se il periodo che si è chiuso a novembre è stato da dimenticare, gli analisti scommettono sui prossimi tre mesi: grazie alle vacanze natalizie e all'attrattiva dei caraibi anche sugli utili di Carnival potrà tornare il sole. (G.Ve.)