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In un bel libro recente ( La forza del destino, Editori Laterza) lo storico Christopher Duggan ha ricostruito oltre due secoli di storia italiana, dall'invasione napoleonica e dalle accese discussioni dei patrioti dell'Ottocento sulla «mancata realizzazione dell'unità morale del paese» ai giorni attuali. Ne esce il profilo storico di un'Italia con un senso precario della nazione e dello stato, e Duggan conclude che l'Italia ancora oggi «continua ad apparire un'idea troppo malcerta e contestata per poter fornire il nucleo emotivo di una nazione, o almeno di una nazione in pace con se stessa e capace di guardare con fiducia al futuro».
Giudizio troppo drastico? Può darsi. Ma ecco cosa può fare la politica per «Italia 2015»: iniettare fiducia, per il paese e per sé.
