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A prescindere da quanto sia potente, non si può pretendere in ogni caso che un regolatore di rischio sistemico possa vedere tutto ed evitare qualsiasi problema futuro. Ecco per quale motivo il sistema di controllo deve rafforzare la responsabilità dei prestatori, degli investitori, di chi sottoscrive prestiti e di tutti i partecipanti del mercato per analizzare i rischi e prendere decisioni ben informate. Ciò è possibile soltanto se tutti capiranno che nessuna istituzione finanziaria è troppo grande per fallire e che i suoi investitori e creditori ne dovranno subire le conseguenze, qualora ciò dovesse avvenire.
Per affrontare e risolvere la questione del moral hazard, il governo necessita di un'autorità su vasca scala che gli permetta di liquidare qualsiasi istituzione finanziaria a rischio di fallimento senza con ciò passare per l'iter tradizionale di bancarotta, che non si adatta a simili istituti di grande complessità nel pieno di una crisi finanziaria. Dobbiamo inviare il segnale inequivocabile a chi è presente sul mercato che, ogniqualvolta questo processo si mette in moto, il risultato è la liquidazione; non possiamo lasciare che si continui a sperare che per salvare un'azienda in fallimento utilizzeremo i dollari dei contribuenti come si sta facendo.
Chiudere un grande istituto è difficile e porta via tempo. I regolatori che avranno questa responsabilità dovranno essere addestrati specificatamente. Inoltre, dovremo imporre a tutte le grandi aziende di mettere a punto una sorta di road map per la loro liquidazione ben prima che falliscano.
(Traduzione di Anna Bissanti)