C'è un italiano famoso nel mondo che sa cosa vuol dire una trattenuta ma non è un ministro delle finanze. È uno che odia la simulazione ma non ne fa un titolo di merito presso l'elettorato. Che sa come mediare con un gesto della mano, e chiamare a rapporto dallo scranno più alto, ma non abita al Quirinale. È un uomo che il mondo ci invidia per la sua testa calma anche nei momenti roventi, e sempre lucida per destino. È uno che sa dare la mano all'avversario per riportare la calma, alzare la voce ma nell'interesse generale, perfino scherzare per stemperare le tensioni tra le parti. È un uomo di rigore (assoluto) a cui non piacciono le risse da area di rigore: sa che ogni gioco ha le sue regole e vanno rispettate nell'interesse del gioco stesso, anche se non si è mai candidato a presiedere una Bicamerale. L'Italia lo ha dato alla cosa che ama di più, più della politica: il pallone. Pierluigi Collina è stato eletto ieri miglior arbitro degli ultimi 22 anni dalla Federazione mondiale degli storici e degli statistici del calcio. Non risulta sia candidato ad altro. Gli basta essere Collina. In tutto il mondo.