Ogni anno, puntuale, a metà gennaio, arriva la polemica sul pagamento del canone Rai. I numeri dell'evasione sono enormi. Non pagano il canone famiglie, luoghi di ritrovo, associazioni, partiti, alberghi. Ne diamo conto a pagina 22. Ci sono comuni con percentuali di evasione superiori al 90 per cento. Intorno al canone si può discutere a tutto campo. È giusto che ci sia un servizio pubblico televisivo? Ci sono paesi che lo hanno, tutti quelli della Ue, e paesi che non lo hanno. Vivono bene entrambi. È giusto che si paghi una tassa a un'azienda radiotelevisiva, la Rai, che usufruisce contemporaneamente della pubblicità? Teoricamente no, ma il sistema tv italiano vive su un equilibrio da farmacista in cui tutto si tiene. Canone, tetti agli spot, numero di programmi. Tutte domande a cui si possono dare risposte ragionevoli. Tutte posizioni legittime. Però stiamo al punto: il canone c'è e non è un "cane grande" come diceva la fortunata campagna televisiva Rai dello scorso anno. È solo un'imposta. Questo paese che, ricordiamolo, ha la percentuale di evasione più alta dell'Occidente, non può permettersi campagne di delegittimazione delle tasse. Canone o non canone.