«Il tema merita attento approfondimento anche in sede legislativa, in funzione di un soddisfacente equilibrio tra le esigenze della misura cautelare e le prerogative politiche che ella ha sottolineato». Sul caso di Sandra Lonardo Mastella, moglie dell'ex ministro Clemente, è intervenuto il presidente Giorgio Napolitano (ne dà notizia Panorama). E in effetti la situazione che la signora Lonardo Mastella ha descritto in una lettera al Capo dello Stato è paradossale: colpita nel 2009 dal divieto di dimora in Campania e nel basso Lazio su ordine dei magistrati di Napoli, da cui è accusata di associazione a delinquere con il marito e di abuso di ufficio, Lonardo vive a Roma pur in corsa per le regionali e pur restando presidente del consiglio campano. La misura cautelare non prevede l'interdizione alla carica, argomenta Lonardo, ma è come se ci fosse. È impossibile fare il presidente del consiglio regionale se non può mettere piede in aula. Nel rispetto che si deve ai magistrati e all'esito dell'inchiesta, osserviamo che nell'era internet, l'«esilio» non salvaguarda certo le indagini. Né «simpatie» o «antipatie» per gli accusati possono avere rilievo processuale.