La situazione di Ubs sta lentamente migliorando, ma la crisi che la banca ha subito tra il 2007 e il 2008 ha ancora strascichi. Uno di questi è l'inchiesta aperta dalla Borsa svizzera sull'istituto. L'organismo di vigilanza della Borsa vuole capire se la banca ha violato gli obblighi di trasparenza in quei due esercizi, segnati per Ubs da perdite per decine di miliardi di franchi. L'indagine mira insomma ad appurare se tutto era stato detto, nei modi dovuti, agli azionisti. L'inchiesta durerà mesi. La buona notizia è che la vigilanza elvetica non demorde. La cattiva notizia, per la banca, è che c'è ancora un fronte aperto. Un fatto spiacevole, anche se delle infrazioni sarebbero colpevoli, nel caso, le gestioni passate. Il vertice attuale, guidato da Oswald Grübel, cerca di voltare pagina. Chiusa la vicenda fiscal-giudiziaria negli Usa, con la consegna di 4450 nomi di clienti sospettati di frode o evasione, la sfida per Ubs è ora fermare il deflusso di capitali e proseguire nel miglioramento dei conti. La banca guarda avanti, anche se i terremoti scuotono e lasciano sempre una scia. (L.Te.)