Che la trattativa per la cessione di Banca Fideuram non fosse una passeggiata era noto fin dall'inizio. L'interesse di Exor per l'acquisizione è reale. Ma la trattativa con Intesa Sanpaolo è tuttaltro che in discesa. Il prezzo, ovviamente, è una variabile decisiva. Ma non l'unica. Il problema è come strutturare un'operazione che da mesi, e più volte, era stata studiata e accantonata dai fondi di private equity. Il nodo è il leverage, che Bankitalia non consente poichè Fideuram non è solo una rete di promotori ma anche una banca. E una banca, stanti le attuali regole, non può essere acquistata a debito. O quantomeno, non da parte di un veicolo societario che si indebita e poi richieda la «spremitura» della banca in termini di dividendi. Una qualche forma tecnico-giuridica per consentire la cessione (a Exor o ad altri eventuali acquirenti) si troverà. Ma difficilmente – stando ai rumors che circolano tra i top manager di Fideuram – il dossier si chiuderà entro il prossimo 29 settembre, quando si riunirà il consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. (Al.G.)