Sarebbe un errore non cogliere il segnale di sofferenza della piccola impresa stretta tra il calo degli ordini e la difficoltà – cronica ma in questa fase più acuta – di accesso al credito. Da Cavaria con Premezzo e da Jerago con Ornago, paesini intorno a Varese dove capannoni e abitanti sono in pari numero, giunge il segnale di un'attenzione particolare per evitare la catastrofe. È la stessa matrice che aveva riunito in primavera alcuni imprenditori varesini e piemontesi per chiedere tutele verso l'aggressività delle produzioni in dumping dell'Asia. Una sofferenza da non dimenticare: e bene fanno le organizzazioni degli artigiani e dell'industria a mostrare attenzione. Gli stessi animatori della nuova forma di pressione dal basso, però, farebbero male a porsi in antitesi populista alle organizzazioni che oggi agiscono come corpo intermedio, dunque anche in loro nome, nella definizione della politica economica del paese. Nè sarebbe di grande consolazione, per chi oggi invita politici e ministri e riempie teatri per far sentire la propria voce, ritrovarsi come uno dei molti testimonial che la politica usa (e getta) a seconda delle circostanze.