«...
PAGINA PRECEDENTE
Alla "eresia" fiscale si è sommata la settimana scorsa quella monetaria, con il suggerimento di Blanchard che le banche centrali potrebbero anche puntare, a certe condizioni, su un obiettivo d'inflazione del 4, e non del 2% (che figura, più o meno formalmente, oggi come obiettivo delle più importanti banche centrali): questo lascerebbe più margini di manovra alla politica monetaria in tempi di crisi, invece di schiacciarla sui tassi d'interesse a zero come è successo nell'ultimo anno, e attenuerebbe il deterioramento dei conti pubblici. Blanchard e i suoi colleghi si chiedono se necessariamente, con un obiettivo al 4%, i costi per l'economia sarebbero più alti e maggiore la difficoltà di dare un ancoraggio alle aspettative d'inflazione.
Quel che è certo è che si tratta di un modo di pensare quasi rivoluzionario per il Fondo e destinato a provocare nuove controversie. Ma anche un segnale che l'istituzione non è più il monolite degli anni 90 e, per restare al centro della scena, è pronto ad adattarsi a una situazione radicalmente cambiata dalla crisi.