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D'altra parte, un salvataggio da parte del resto dell'area euro creerebbe un mostruoso caso di "azzardo morale" per i politici. Sarebbe possibile solo se l'Eurozona successivamente esercitasse un certo grado di controllo diretto sulle decisioni di bilancio degli stati membri. Insomma, sarebbe la via più rapida a quell'unione politica che molti inizialmente consideravano una condizione necessaria per il successo.
Di fronte agli enormi problemi di qualsiasi alternativa, sono sicuro che verrà fatto uno sforzo per tenere duro il più a lungo possibile. Questo vale anche per altri paesi. Tutti saranno costretti ad accettare una recessione lunga. Ma in assenza di una domanda forte in altri paesi dell'euro o di un tasso di cambio più debole, due fattori che dipendono entrambi dalle decisioni della Banca centrale europea, la strada della disinflazione competitiva sembra decisamente destinata al fallimento. Alcuni paesi potrebbero ritrovarsi incastrati in una stagnazione di lunga durata.
Nel frattempo, la zona euro nel suo complesso, avendo perso i motori della domanda interna su cui contava in passato, ora deve sperare in una crescita più rapida delle esportazioni. E lo stesso vale per paesi colpiti dallo shock finanziario, come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Così come per il Giappone in recessione. E allo stesso modo, e non è meno importante, per la Cina. O il resto del mondo comincia a spendere all'impazzata, oppure questi paesi, che rappresentano il 70% dell'economia mondiale, sono destinati a rimanere delusi.
Qualcuno, conoscendo la mia opposizione all'ingresso del Regno Unito nell'euro, forse penserà che io provi qualche piacere di fronte a queste incombenti difficoltà. Al contrario: ho paura per le pericolose conseguenze che si profilano. Ma di sicuro era proprio questo tipo di difficoltà che mi preoccupava. Per la maggior parte del tempo, avere una moneta indipendente è soltanto una seccatura. Ma ogni tanto, e in modo imprevedibile, per gli stati poter disporre di una valvola di sfogo diventa una drammatica necessità.
Come ci ricorda de Grauwe, gli anni Trenta furono un periodo in cui quella valvola di sfogo era necessaria. La nostra epoca ci sta ponendo di fronte a sfide apparentemente simili. Sono cose che succedono. Avendo voluto la creazione dell'euro, i suoi membri ora devono sormontare le difficoltà che sorgono quando, come adesso, i nodi vengono al pettine.