ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

9 dicembre 2009

8 DICEMBRE 2009

7 dicembre 2009

6 dicembre 2009

5 dicembre 2009

4 dicembre 2009
03 dicembre 2009
2 dicembre 2009
1 DICEMBRE 2009
30 novembre 2009
29 novembre 2009
28 novembre 2009
27 novembre 2009
26 Novembre 2009
25 novembre 2009
24 novembre 2009
23 novembre 2009
22 novembre 2009

21 novembre 2009

20 novembre 2009

19 novembre 2009
18 novembre 2009
17 novembre 2009
16 novembre 2009
15 novembre 2009
14 novembre 2009
13 novembre 2009
12 novembre 2009
11 novembre 2009
10 NOVEMBRE 2009
9 NOVEMBRE 2009
8 Novembre 2009
7 novembre 2009
6 novembre 2009
5 novembre 2009
4 Novembre 2009
3 novembre 2009
2 novembre 2009

Un leader haiku per l'Europa

di Enrico Brivio

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
20 novembre 2009

La radiosa Europa del post-Lisbona si risveglia oggi nelle mani di un opaco leader fiammingo e di una baronessa laburista che non è mai stata ministro di Sua Maestà. Con meno travagli del previsto, i 27 hanno deciso di affidare alla strana coppia, Herman Van Rompuy e Catherine Ashton, le due più prestigiose poltrone create dal nuovo Trattato. Sarà il premier uscente del Belgio a stringere la mano a Barack Obama a nome dell'Europa. Sarà la seconda scelta inglese per la carica di commissario Ue al Commercio (già allora sospettata di profilo troppo basso per l'incarico) a offrire il tè a Hillary Clinton.

È una scelta «minimalista». Difficile non condividere la definizione data da Carl Bildt, candidato dal pedigree più nobile, finito con altri illustri ex premier in corsa, da Tony Blair e Massimo D'Alema, sminuzzato nel diabolico tritacarne dei veti incrociati e del bilanciamento tra popolari e socialisti, paesi grandi e piccoli, uomini e donne.

Non mancheranno gli ottimisti pronti a sottolineare che per ricoprire la carica di presidente del Consiglio Ue saranno importanti le doti di oculato mediatore dimostrate da Van Rompuy, nel ricomporre le ingarbugliate dispute tra fiamminghi e valloni, oltre che il suo puntiglio nel ridurre lo smisurato debito pubblico belga ai tempi in cui era ministro del bilancio. O a osservare che la Ashton è andata al di là delle aspettative nell'espletare il delicato ruolo di capo-negoziatore commerciale europeo.

Ma la sensazione è che a vincere sia ancora una volta l'Europa dei meschini particolarismi. Incapace di proiettarsi nel mondo con personalità di rango. Preda degli egoismi di Frau Merkel e Monsieur Sarkozy, che si ritroveranno la scena sgombra per le proprie politiche nazionali, oltre che del declinante Gordon Brown, che incassa una nomina di rango. Un'Europa destinata a rimanere minore, un po' come gli haiku, le poesie brevi di scuola giapponese che Van Rompuy tanto ama.

20 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-