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E le altre forze politiche? La destra in teoria dovrebbe avere tutto l'interesse a mantenere il maggioritario: perché la legge in vigore porta la firma della Lega, e Fini è sempre stato presidenzialista; perché, dopo le tante promesse mancate del berlusconismo, questo potrebbe esserne il lascito più importante; perché così potrebbe sperare di protrarre il proprio potere coalizionale. Ma siccome è a destra che l'avvicinarsi della fine del ciclo berlusconiano provocherà i maggiori terremoti, da quel lato è più difficile fare previsioni.
È dunque sulla sinistra, sul Pd che grava la responsabilità maggiore, e insieme è al Pd che la riforma offre una grande opportunità: dimostrare che ha fiducia in se stesso. Perché chi si preoccupa di come governare, si candida a farlo. Incanalare il diritto di chi ha vinto le elezioni a governare in modi regolati dalla legge, senza far ricorso a forzature regolamentari, e assicurare quello dell'opposizione a fare il suo mestiere senza farsi condizionare da pregiudizi, servirebbe intanto a svelenire il clima politico per la parte che resta della legislatura, con ricadute positive anche su altre riforme. Con la maggiore chiarezza di posizioni e autorevolezza di leadership che si è prodotta nell'opposizione, imboccare questo percorso dovrebbe essere, a rigor di logica, più verosimile.