Si riaccendono i riflettori sulla Val di Susa, stretta vallata tra Torino e la zona della Maurienne in Francia, e sul progetto per la linea ad Alta velocità ferroviaria (Tav) Torino-Lione. Tra qualche settimana scatteranno i primi sondaggi del sottosuolo, cioè le indagini geognostiche e geotecniche indispensabili alla redazione del progetto preliminare. È chiaro che nell'immaginario collettivo i primi scavi per la Tav sono collegati ai cantieri e alla realizzazione dell'opera. Ma non si tratta di cantieri. Si tratta per l'appunto di sondaggi, che vanno accolti senza isterismi né strumentalizzazioni di sorta e che dovranno essere svolti nalla massima trasparenza possibile (come ha promesso il governo). E anche in vista dell'elezione dei nuovi rappresentanti della Comunità montana è auspicabile che in futuro il confronto si svolga su basi serene e costruttive. È in gioco la realizzazione di un'infrastruttura decisiva per lo sviluppo dell'intera comunità europea (cerniera tra il nord e il sud del continente) e per il riequilibrio del trasporto delle merci a favore della rotaia.