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Ebbene, vale tutto questo anche per noi europei, e per noi italiani in particolare, oppure la maggiore vicinanza geo-grafica, il maggiore intreccio delle nostre economie, i maggiori interscambia partire dal gas naturale, rendono la nostra posizione assolutamente diversa da quella degli Stati Uniti e del tutto indipendente dalla loro? È su questo che dobbiamo chiarirci le idee e capire di conseguenza le aspettative americane.
Io penso che sbagliamo se ci allontaniamo dalla posizione bilanciata a cui sono (finalmente) giunti gli americanie se non andiamo di conserva con loro con interlocutori come i russi. È evidente che la maggiore vicinanza e i maggiori interscambi pongono noi europei (e italiani) in una condizione diversa da quella di Washington, ma altrettanto evidenti sono le ragioni per le quali non possiamo metterla con la Russia come la mettiamo nei nostri ordinari rapporti di vicinato europeo. Insomma, la relazione con la Russia è di quelle in cui non può non operare, se la riteniamo ancora esistente, la cornice della solidarietà atlantica; non al punto della co-decisione, giustamente richiamata dal nostro governo in Afghanistan dove essa si innesta su una alleanza militare, ma di sicuro non andando ciascuno per i fatti suoi.
Ci conviene ricordarcelo, anche perché, se ce lo scordiamo noi europei qui, sarà più facile che se lo scordino gli americani altrove. E a rimetterci nel gran gioco della politica globalesaremo soprattutto noi.