Superare il dualismo Milano-Torino in Intesa Sanpaolo. Dopo lo strappo e le tensioni, ora si moltiplicano gli appelli al dialogo. Ieri è stata la volta dei sindacati dei bancari del gruppo, che hanno chiesto agli azionisti di «ricomporre il dualismo a vantaggio del bene comune, così come i sindacati e la stessa azienda hanno dimostrato di saper fare per tutti i lavoratori del gruppo». Un invito alla coesione che sembra ormai condiviso anche dai vertici delle Fondazioni, ieri silenti per la prima volta da una settimana. L'orientamento condiviso sembra quello di far stemperare le polemiche, rinviando le decisioni formali sulla nomina del nuovo presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo a dopo l'assemblea dei soci del 30 aprile. Sul tavolo restano le due candidature, avanzate dalla torinese Compagnia San Paolo, di Domenico Siniscalco e di Andrea Beltratti. Malgrado le divergenze sul metodo delle nomine, e sulla tempistica della sua pubblicizzazione, la candidatura di Siniscalco continua ad apparire quella che più probabilmente andrà in porto. Poi, forse, si riapriranno le polemiche. Ma più che sulla banca, nel rapporto tra la fondazione torinese e gli enti locali. (Al.G.)