In Russia sale la febbre da Ipo. A Mosca e dintorni le imprese locali sembrano volersi mettere in fila per andare in Borsa e le quotazioni potrebbero toccare nel 2010 un controvalore di 20 miliardi di biglietti verdi, facendo rivivere i fasti del 2007. Il buon auspicio iniziale è stato dato quest'anno dalla maxi operazione di Rusal, gruppo dell'alluminio del magnate Oleg Deripaska, che è sbarcato ad Hong Hong raccogliendo oltre 2 miliardi di dollari. Fino ad oggi invece fra le quotazioni già realizzate e quelle sulla rampa di lancio si arriva ai 4,5 miliardi di dollari di controvalore. A dispetto di tanto entusiasmo, c'è però una fondamentale differenza rispetto al 2007. Al contrario di tre anni fa l'ondata di Ipo non servirà a creare una nuova covata di miliardari. Come ha ben dimostrato la quotazione di Rusal, anche le operazioni più riuscite servono invece a tagliare i debiti accumulati in lunghi mesi di crisi. (G.Ve.)