C'era una volta il grande calcio torinese. Oggi non restano che macerie, sul fronte granata, e disastri ambientali su quello bianconero. Il Torino è contestato da mesi, se non da anni, da una tifoseria che vive di ricordi. Ma anche la Juventus sta cominciando a fare i conti con la rabbia della sua gente: uova contro il pullman prima della partita persa con il Catania, contestazione dura dopo e nel periodo a venire. In serie B il Torino, partito per vincere, è più vicino alla serie C che alla A. Mentre la Juve resta terza: ma più che tenere l'Inter nel mirino deve ormai guardarsi le spalle da chi insegue, a cominciare dalla Roma di Claudio Ranieri, alla vigilia -forse - di una clamorosa rivincita sportiva nei confronti di una società che su di lui aveva scaricato responsabilità di ogni sorta.
Una giornata dimezzata dalla neve, vissuta per l'appunto sulla clamorosa sconfitta casalinga juventina di fronte all'ultima in classifica. Sconfitta che non arrivava, in casa contro il Catania, dalla bellezza di 46 anni e compiutasi nel finale, quando una Juve finalmente convinta di provarci ha scoperto in maniera dilettantesca le proprie retrovie. Ma guadagnata per tempo, in un primo tempo raggelante, suggellato dal vantaggio catanese e dalla sostituzione per indegnità di Felipe Melo poco dopo la mezzora. In attesa del prevedibile allungo serale dell'Inter impegnata con la Lazio, fanno notizia anche le risalite di Roma e Napoli, con identico punteggio ma diverse modalità. Nel senso che la squadra di Ranieri ha dominato il Parma denotando progressi notevoli, e nonostante le condizioni non buone di Totti. Mentre a Napoli ha giocato praticamente soltanto il Chievo, cui già un pari sarebbe andato abbastanza stretto. In coda continua la marcia del Livorno. Gran lavoro, quello di Cosmi: così come quello di Delio Rossi sulla panchina del Palermo.