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RACKET E RICATTI / Criminalità e politica, ieri Wilma oggi Brenda

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21 novembre 2009

Wendell Mendes Paes, transessuale noto come Brenda, avrebbe compiuto 32 anni la settimana prossima. Il suo corpo senza vita, trovato nei sobborghi romani di via Due Ponti, riaccende lo scandalo che ha portato alle dimissioni del governatore del Lazio, il democratico Piero Marrazzo. La procura ipotizza l'omicidio volontario, il computer della vittima è stato immerso in acqua, in un tentativo maldestro di cancellarne la memoria o depistare. È, secondo chi conosce bene la vicenda, la seconda morte sospetta, perché anche lo spacciatore Gianguarino Cafasso, che rallegrava gli incontri con la cocaina, è morto questa estate, e i magistrati romani hanno predisposto esami tossicologici temendo la mano di un killer.

La storia, perfetta per un romanzo di James Ellroy, stupisce e amareggia per il suo degrado, professionisti viziati, transessuali usati e ricattati, che talvolta girano il tavolo e ricattano, droga, il danaro facile di corruzione e orge, le gang dei rumeni, uomini di legge coinvolti: il tutto nella capitale della Repubblica. La morte di «Brenda», le dimissioni di Marrazzo, il gioco di ricatti, palesi e ancora sotto traccia, non sono purtroppo la trama di un libro. Sono un episodio orrendo dell'intreccio politica e criminalità, che il saggista Enzensberger descrisse partendo dal lontano scandalo di Wilma Montesi, una ragazza morta sulla spiaggia a Roma per far tremare i grandi della Democrazia Cristiana.

Sarebbe bene che il romanzo si chiudesse dunque subito e che i suoi sinistri capitoli non inquinassero ancora i già difficili giorni che viviamo. Sarebbe auspicabile che «il caso Brenda» si potesse addossare al racket della prostituzione o dei narcotici. Sarebbe bello che il giallo sfumasse in una storia di eccessi e perdizione, tra potere e degrado. Nell'attesa delle verifiche di polizia e magistratura, resta invece il timore di una storia a spirale, che ancora non si ferma e torbida avanza, dalla via Flaminia verso il centro città, dove ha già fatto la prima vittima illustre. Non è tempo per moralismi e ipocrisie: solo un'energia morale vera, idee serie e forza per realizzarle, potrebbero svelenire il clima. Lo stagno, l'inerzia, l'accidia, moltiplicano ovunque il deserto in cui è morta, o è stata uccisa, «Brenda».

21 novembre 2009
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