Milleduecento ingegneri e mille architetti in Abruzzo, nei dieci mesi successivi al terremoto. Cinquanta professionisti pronti a "missioni" nel Messinese dove, a marzo, prenderanno il via turni di monitoraggio delle zone a rischio. Analoga disponibilità per le aree calabre, dove la montagna continua a scivolare verso valle. E centri operativi in tutte le sedi provinciali degli Ordini, per intervenire rapidamente ovunque ce ne sia bisogno.
L'impegno sociale dei tecnici del territorio si sta orientando in modo sempre più specifico e coinvolgente verso il volontariato nelle emergenze. Ingegneri, architetti, geometri: sono ormai un esercito i professionisti disponibili a dare una mano gratuitamente, sia pure per periodi di tempo limitati, in caso di calamità. D'altra parte, in un paese a rischio sismico, idrogeologico e ambientale quale è l'Italia, si può fare volontariato anche senza andare lontano, come ci raccontano le cronache degli ultimi giorni.
Per quanto riguarda gli ingegneri, in particolare, la tendenza presenta numeri da record e, ciò che più conta, si sta trasformando in una rete di pronto intervento equamente distribuita da Nord a Sud. Il punto di svolta è stato rappresentato dall'esperienza post-terremoto in Abruzzo, dove in 1200, tutti volontari, sono andati a fornire supporto tecnico, professionale e umano. «Le adesioni al nostro appello sono andate ben oltre le previsioni», afferma il presidente nazionale degli ingegneri, Gianni Rolando, 54 anni, sanremese, egli stesso con un passato da volontario. «Puntavamo a mettere in campo un gruppo di 300 specialisti ma, a quasi un anno di distanza, il contributo è quadruplicato e abbiamo in banca dati 7mila disponibilità, cioè oltre il 3% della categoria, che conta 220 mila iscritti».
L'obiettivo, a questo punto, è «creare una rete che funzioni a regime e sia in grado di intervenire subito dove c'è bisogno». Si spiega così l'accordo-quadro, recentemente siglato con la Protezione civile, per un rapporto organico finalizzato alla formazione permanente e all'assistenza. «Abbiamo tecnici di valore - spiega Rolando - che, però, non possono sapere come funzionano i meccanismi dell'emergenza. Stiamo pensando anche a un sistema di crediti formativi collegati alla partecipazione a corsi».
Numeri altrettanto importanti e obiettivi analoghi per gli architetti, che hanno visto presenti come volontari in Abruzzo quasi mille iscritti all'Ordine. «Il nostro codice deontologico - spiega Matteo Capuani, 45 anni, romano, consigliere nazionale con delega ai problemi del lavoro - prevede espressamente la facoltà di rendere prestazioni gratuite. E già dal 2004 abbiamo un protocollo di collaborazione con la Protezione civile per gli interventi nelle emergenze». Il prossimo traguardo sarà il decollo di centri operativi presso le 105 sedi provinciali dell'Ordine, con funzioni di assistenza e annessi corsi di formazione. «La sicurezza dell'abitare - afferma Capuani - è un tema chiave sia per la nostra professionalità, sia per il nostro impegno sociale».
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