Consentire a un 15enne con la licenza media in tasca di assolvere al decimo e ultimo anno di obbligo scolastico con un contratto di apprendistato. È la sfida lanciata da governo e maggioranza per offrire ai giovanissimi «che né studiano né lavorano» una strada di apprendimento alternativa, già calata nella realtà d'impresa. Se il legislatore riuscirà a centrare l'obiettivo, oltre ad aver fatto chiarezza sul groviglio normativo che s'è cumulato dopo l'innalzamento a 16 anni dell'obbligo scolastico (legge finanziaria 2007), avrà anche abbattuto quel muro che neppure la legge Biagi era riuscita a scalfire. Il muro che distingue come due mondi a parte la scuola e il lavoro. Nella strategia del dopo-crisi disegnata dal ministro Maurizio Sacconi e sottoscritta dalla sua collega Mariastella Gelmini c'è invece l'idea dell'occupabilità di tutti i giovani, quelli che vogliono continuare a studiare e quelli che di aule scolastiche non ne vogliono più sapere. Le occasioni d'impiego e formazione che possono essere attivate sono moltissime: se parti sociali e regioni non alz22 gennaio 2010