Con il Nabucco di Verdi parte la stagione in uno dei più bei teatri d'Italia, il Massimo di Palermo, che da Wagner a Francis Ford Coppola ha scatenato la fantasia di tanti artisti. A lungo rimasto chiuso - un banale lavoro all'impianto elettrico, precipitato in un kafkiano processo di inefficienza e cattiva amministrazione - il Massimo era sconosciuto a chi non fosse già un melomane nel 1974. Adesso, con il sostegno di UniCredit partner privato, i consigli di Ivan Lo Bello, presidente del Banco di Sicilia e leader di Confindustria e la guida del sovrintendente Antonio Cognata, il ritorno alle glorie passate. Che le luci della ribalta illuminino il centro città è un buon segnale per Palermo che, nell'economia del turismo d'eccellenza, tante speranze ripone. Come sempre al Sud nulla è semplice, la razionalità culturale e manageriale di Cognata non è piaciuta ai soliti noti, alle camarille della corruzione, e il sovrintendente, aggredito, è costretto adesso alla scorta. Le amarezze gli vengono ricompensate, e con lui a tanti in città, dalla serata di gala e dal cartellone visibile su www.teatromassimo.it. La cultura è la Silicon Valley del Sud: e che il glorioso Massimo sia una start up è una bella notizia per tutti.