Narrano le cronache dell'Ottocento che gli avvocati non potevano pronunciare arringhe in tribunale se portavano i baffi. Troppo sospetti, i baffi, di essere il simbolo di idee innovative e rivoluzionarie. L'aneddoto è stato raccontato da un legale alla conferenza dell'avvocatura di Roma. Avvocatura che, in questi giorni, ha discusso del proprio futuro con grande partecipazione e calore, dando dimostrazione della propria voglia di cambiare e di costruirsi un futuro diverso. Obiettivi che gli avvocati possono raggiungere facendo leva sulla propria forza, come categoria, e sulla competenza tecnico-politica che li caratterizza.
Molto è stato già fatto. Lo testimonia il lavoro uscito dalla commissione Giustizia del Senato. Ma proprio la consapevolezza del proprio imprescindibile ruolo all'interno della società dovrebbe indurre gli avvocati a misurarsi a viso aperto anche con le spinte alla liberalizzazione. Senza timori pregiudiziali e senza adesioni di carattere ideologico, nella consapevolezza che, in molti casi, i vantaggi di scelte innovative possono superare i costi. E alla lunga, come i baffi, non spaventare più.