A leggere gli scienziati che si esprimono sul cambiamento climatico si capisce che «la scienza non è divisa». L'esatto contrario di un diffuso luogo comune. In realtà, senza abbandonare un salutare spirito critico, dovremmo imparare a fidarci un po' di più degli esperti, soprattutto quando su questioni che all'opinione pubblica paiono controverse, esprimono giudizi pressoché unanimi. Qualche esempio? Sul caso Di Bella non c'era oncologo che non fosse convinto della infondatezza della sua cura. E gli Ogm? Tutti i biologi affermano che non sono pericolosi. E tutti dicono che la ricerca sulle cellule staminali, embrionali e adulte, è una delle più promettenti. E che alimentazione e idratazione sono trattamenti. Persino gli economisti esprimono giudizi pressoché unanimi su questioni spinose, come la legalizzazione delle droghe. La modernizzazione italiana inizierà quando cominceremo a fidarci un po' di più della scienza, e capiremo che certe divisioni sono alimentate da settori della società cui il progresso non sta a cuore.