ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER
23 novembre 2009

21 novembre 2009

20 novembre 2009

19 novembre 2009
18 novembre 2009
17 novembre 2009
16 novembre 2009
12 novembre 2009
11 novembre 2009
10 NOVEMBRE 2009
9 NOVEMBRE 2009
8 Novembre 2009
7 novembre 2009
6 novembre 2009
2 novembre 2009
1 NOVEMBRE 2009
31 ottobre 2009
30 ottobre 2009
29 ottobre 2009r
28 ottobre 2009
27 ottobre 2009
26 OTTOBRE 2009
25 ottobre 2009
24 Ottobre 2009
23 ottobre 2009
22 ottobre 2009
21 ottobre 2009
20 ottobre 2009

IL PUNTO / La debolezza del Pd: sceglie un leader, non un candidato premier

di Stefano Folli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
22 OTTOBRE 2009

A ben vedere, la domanda che i corrispondenti stranieri accreditati a Roma hanno rivolto ieri a Pierluigi Bersani è la più logica: voi eleggete adesso il segretario del Pd, ma chi sfiderà la destra nelle prossime elezioni politiche? È un punto cruciale, perché nei sistemi bipolari maggioritari (ma anche in Germania, per la verità) il leader di un grande partito diventa in via automatica il candidato premier della sua parte politica. Nel momento in cui viene scelto, il leader sa che la sua missione consiste nel conquistare e guidare il governo del paese. Alle volte occorrono anni per invertire una tendenza negativa (il caso di Tony Blair in Gran Bretagna), ma la rotta è tracciata.
Alla domanda dei giornalisti esteri Bersani ha risposto in modo ineccepibile per il costume italiano: «Il candidato premier alle prossime elezioni lo sceglierà la coalizione in base alla sua capacità di essere vincente». Frase inattaccabile, ma rivelatrice della debolezza in cui si trova la sinistra.
Allo stato delle cose, sappiamo che da lunedì prossimo il Pd avrà un nuovo capo, ma non un candidato premier a Palazzo Chigi. A questo provvederanno, non si sa quando né come, i futuri accordi di coalizione. Cioè le alleanze che il Pd stringerà nell'imminenza delle prossime elezioni legislative. Solo allora prenderà forma il candidato premier: un personaggio destinato a emergere dalle alchimie politiche e da opportunità di tipo mediatico. In ogni caso, prima dovrà chiarirsi il profilo di questa «coalizione» evocata da Bersani. Perché oggi non si sa con chi intende allearsi il Pd. Ancora con Di Pietro? Con l'Udc di Casini o con una nuova formazione di centro tutta da delineare? E gli accordi si faranno prima delle elezioni o dopo il voto?
Sono quesiti legittimi a cui né Bersani né Franceschini sono in grado al momento di dare una risposta pertinente. Ed è qui la fragilità che rende poco interessante il travagliato processo con cui il Pd cerca la sua leadership. L'originalità delle primarie è in qualche modo offuscata dal fatto che si sa poco o nulla circa la strategia e il programma del nuovo leader, chiunque egli sia. È chiaro soltanto che non sarà lui a guidare il centro-sinistra nella futura battaglia contro Berlusconi o il suo successore.
Si ripropone così l'asimmetria fra i due schieramenti. La destra è sempre stata consapevole, quando si trovava all'opposizione, di aver in Berlusconi il suo leader e insieme il suo candidato alla presidenza del Consiglio. E anche a sinistra non c'erano dubbi sul fatto che Romano Prodi fosse il candidato dell'Ulivo, quando il professore bolognese girava l'Italia in anticipo per farsi conoscere.
Oggi Bersani risponde con un'ovvietà («sceglieremo quello in grado di vincere») perché le circostanze gli impediscono di dire altro. Ma a questo punto occorrerebbe fare un passo avanti e chiedersi a quale assetto politico guarda il favorito alla segreteria. Fino a che punto intende annacquare il bipolarismo su cui Berlusconi ha costruito le sue fortune; con quali forze vorrà allearsi; con quale legge elettorale pensa di andare alle future elezioni.
La reticenza sul nome del candidato premier si giustifica solo se è in cantiere un serio rivolgimento delle regole. Ma il nuovo segretario del Pd dovrà spiegarsi in fretta, se non vuole restare – come si dice – a metà del guado. E non è strano che ieri un critico solitario come Arturo Parisi abbia messo sul tavolo proprio questi interrogativi.

22 OTTOBRE 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-