Quanti giocatori si possono comprare con 147 milioni e rotti di euro? O quali società? Ci farà un pensierino il mister X di Bagnone che ha finalmente sbancato il Superenalotto? Sappia, nel caso, che tutto nel calcio è relativo. Per quella somma verrebbe via mezza serie A: ma è meno della metà di quel che Florentino Perez ha speso quest'estate per la sua collezione di figurine da Real Madrid. E in coincidenza con il jackpot è ripartito il nostro campionato.
Ci farà compagnia fino al 16 maggio, con quattro turni infrasettimanali e una sosta invernale ridotta all'osso. Avvio e chiusura in largo anticipo per via dell'appuntamento mondiale in Sudafrica. La statistica segnala che i tre ultimi scudetti pre-mondiali li ha vinti la Juventus: ma l'albo d'oro precisa che quello del 2006 fu poi assegnato all'Inter ("in segreteria", Mourinho dixit).
Non è mai banale, il portoghese. Ieri, a proposito della polemica con Lippi, ha confessato che gli piace «il rumore dei nemici». Questo lo si era capito, ed è curioso semmai come in tanti continuino a cascarci. Ma curioso fino a un certo punto, visto che questo è anche il paese in cui domani Biscardi festeggerà i trent'anni del suo Processo.
Con il dovuto rispetto per le opinioni del ct, oggi alle 18 contro il Bari, in pole position riparte l'Inter. Ha perso Ibrahimovic, l'uomo che ha firmato i 5 ultimi scudetti consecutivi, due nella Juve e tre nell'Inter. Ma lo ha rimpiazzato con due attaccanti che se pur meno autorevoli sul piano della personalità e del talento, hanno persino più feeling con la porta avversaria. Forse né Milito né Eto'o ripeteranno le prodezze assolute di Ibra: ma è possibile, anzi probabile che timbrino quei gol normali, anche banali che non sono nel repertorio dello svedese.
È più forte anche la Juventus, a maggior ragione se le geometrie di Melo e le fantasie di Diego saranno all'altezza delle attese. Ma il gap rispetto alla rosa nerazzurra c'è ancora.
All'appello del primo giorno di scuola, oltre a Ibra, mancano anche Kakà, Maldini, Nedved nel suo genere. Ma non per questo il campionato è più povero. Il suo limite è un altro, quello di essere prevedibile nei suoi sviluppi, anzi scontato. Possono vincerlo in due, massimo tre, come accade anche in Spagna e in Inghilterra. A differenza che in Germania dove, non a caso, l'alternanza al vertice ha creato una lievitazione costante di interesse, ma soprattutto di pubblico pagante. In Bundesliga anche Fiorentina, Roma, Napoli, Genoa potrebbero farci un pensierino. Senza bisogno di salary cap, che meriterà invece almeno una riflessione, prima o poi.
Del bolognese Osvaldo il primo gol di stagione, poi pareggiato da Mutu: un debutto in tono minore per una Fiorentina frenata anche in avvio da una doppia prodezza di Viviano, portiere di grandi speranze all'esordio in serie A. Più brillante, a tratti anche autorevole il vernissage serale del nuovo Milan di Leonardo. Brasiliano il tecnico, brasiliani i due protagonisti assoluti, Pato con due gol, Ronaldinho con due assist, uno più delizioso dell'altro. Sabato sera la controprova, nel primo derby agostano di campionato della storia. Ma senza correre, c'è ancora una prima giornata tutta da giocare. Dopo Leonardo, debuttano in panchina anche Ciro Ferrara e il catanese Atzori, il più giovane di tutti. Buon campionato.