Per il segretario del Partito della rifondazione comunista, Paolo Ferrero, «era ora». Ma l'annuncio da parte di Guglielmo Epifani di un possibile sciopero generale a sostegno delle proposte della Cgil sul fisco ha suscitato lo stupore di tanti. A cominciare dal mondo sindacale. «Da una parte - è il commento che è arrivato dalla Cisl - Epifani lancia lo sciopero generale, dall'altra la Fiom annuncia la raccolta delle firme per affidare al Parlamento la rappresentanza. Pur rispettando la libertà di ogni organizzazione, ci sembra che nella Cgil sia in corso una gara a chi lancia il cappello sempre più in alto». Ben detto. La confederazione di Corso d'Italia terrà il suo congresso in maggio. Il confronto interno è aperto. Ma in una fase difficile di uscita dalla crisi, di tutto c'è bisogno tranne che di una corsa al massimalismo a fini congressuali. Sul fisco la Cgil ha fatto la sua proposta per ridurre le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Il ministro Giulio Tremonti, per tempo, ha annunciato l'apertura di un confronto a tutto campo sulla riforma fiscale. Fare pressione per accelerare la discussione è legittimo, ma lanciare cappelli fin sulle nuvole a chi giova?