Racconta Enzo Ferrari nella sua autobiografia: «Si sa che i quattrini si prestano a coloro che non ne hanno bisogno, è una vecchia regola delle banche. E io avevo ben poco al sole che potesse "garantire". Trovai però a Modena una banca che la pensava in modo diverso». Senza un piccolo istituto provinciale di credito cooperativo che accettò di scommettere su Enzo Ferrari, oggi molto probabilmente Maranello non esisterebbe. Solo un piccolo episodio, certo. Che però rende l'idea dell'apporto che gli istituti di credito locali hanno fornito alla crescita del made in Italy e dei distretti industriali. Un'iniziativa analoga - Imprenditorialità, finanza e territorio - è stata presentata ieri a Varese dall'Unione industriali e dalla Banca di credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Solo un piccolo episodio? Non proprio. Un'idea che mira, in sostanza, a raccogliere tra le imprese (e anche tra i manager e i soci privati) del Varesotto i fondi necessari per finanziare altri imprenditori della stessa zona. Una rete imprese-banche contro la crisi e per la crescita. Un nuovo Drake? Chi può dirlo.