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Il sesto senso ha un futuro digitale

di Vito Di Bari

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23 novembre 2009

Immaginate la scena: un ragazzo entra in una libreria, si ferma davanti a uno degli scaffali, osserva i titoli sulle costine dei volumi, ne prende uno e lo apre. Sulla prima pagina, come su uno schermo, appare il giudizio sul libro che i lettori hanno postato su Amazon.
Stacco. Siamo su un taxi. Sul biglietto aereo che un uomo tiene in mano compare un avviso: il volo ha 20 minuti di ritardo.
Le situazioni che vi ho appena descritto sono solo alcune di quelle che potete vedere nel video di presentazione di Sixth Sense (il Sesto Senso), un progetto sviluppato dal Mit di Boston.
Al momento c'è solo un prototipo, ma è un primo passo importante per portare la realtà "aumentata" direttamente sul nostro corpo. Nel video diffuso dal Mit gli "attori" hanno sensori sulle dita. Il resto del kit è composto da un proiettore, uno specchio, una videocamera, e un cellulare di terza generazione per ricevere le informazioni via internet: tutto miniaturizzato.
Il sistema cattura la realtà usando la webcam, che si porta al collo come un ciondolo, e invia e riceve dalla rete tutte le informazioni disponibili su quello che tocchiamo. I sensori ad anello sulle dita rilevano i movimenti e permettono di riconoscere automaticamente gli oggetti che si toccano. Al momento tutto dipende proprio da questi sensori, ma in futuro lo sviluppo di algoritmi specifici permetterà al telefono di riconoscerli direttamente.
Sesto Senso unirà il mondo reale a quello digitale, e ci permetterà di essere sempre connessi.
Il tentativo di inglobare i sensori direttamente sul corpo umano non è appannaggio solo del Mit. I ricercatori dell'Università di Washington hanno presentato lenti a contatto bioniche che, grazie all'inserimento di circuiti led e biosensori, si trasformano in schermi virtuali che amplificano le nostre possibilità di visione. Oppure Nokia, che ha presentato i suoi occhiali virtuali: basta indossarli per navigare e vedere direttamente sulle lenti pagine web e news, oppure mandare brevi messaggi di testo semplicemente muovendo gli occhi.
Quella che sta prendendo forma è una rete di contenuti e di servizi in cui possiamo interagire sostituendo gli oggetti fisici con supporti immateriali, in cui i dati intangibili si sovrappongono alla realtà, arricchendola e potenziandola.
Internet sta diventando un ecosistema in continua evoluzione, un ambiente del quale ogni giorno ridefiniamo l'estensione e la profondità. Le tecnologie con cui esploreremo la rete, e soprattutto la convergenza e la semplicità di utilizzo che le caratterizza, ci semplificheranno di molto la vita. A patto di essere consapevoli che in un mondo che vede i suoi confini sfumare ogni giorno di più, diventerà sempre più importante non perdere di vista noi stessi, quello che siamo e quello che vogliamo.

23 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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