Da mesi la giustizia belga sta indagando sull'ipotesi che dietro la vendita dei 3,6 milioni di azioni di Fortis da parte della holding Compagnie du Bois Sauvage qualcuno abbia agito come insider trader. Dopo l'arresto del presidente della holding, Vincent Doumier, all'inizio di settembre, ieri la procura di Bruxelles ha annunciato l'arresto del barone Luc Vansteenkiste, dal 2002 al 2005 presidente della Federazione delle imprese del Belgio e membro di numerosi consigli d'amministrazione, tra cui quello di Fortis e della Compagnie du Bois Sauvage. La molteplicità degli incarichi, in effetti, sarebbe dovuta balzare agli occhi. Prima del 3 ottobre, giorno della vendita delle azioni, il titolo era scambiato a cinque euro. Dopo l'annuncio dello smantellamento dell'ex primo gruppo bancario assicurativo del Benelux e la sospensione delle contrattazioni per sei sedute le quotazioni erano crollate a 1,5 euro. Un affare che il barone deve aver fiutato non troppo da lontano, e per il quale, non è difficile da supporre, il contributo fornito è stato più che strategico. (Or. Si.)