Un accordo sindacale è sempre una buona notizia. Se poi a firmarlo sono tutte le organizzazioni è ancora meglio. L'intesa sul nuovo contratto degli alimentaristi apre uno spiraglio positivo verso un autunno comunque difficile (basti guardare al dato preoccupante sull'occupazione diffuso ieri dall'Istat). È stata allungata la durata del periodo di vigenza dell'accordo; è stata ribadita la necessità di sviluppare la contrattazione decentrata; è stata adottata, per la prima volta, la nuova indicazione del tasso di inflazione europea come riferimento per gli aumenti. È toccato agli alimentaristi, dunque, collaudare le nuove regole contrattuali: collaudo riuscito appieno anche perché la firma unitaria aiuta a stemperare le difficoltà sorte all'indomani della firma separata (aderirono solo Cisl e Uil) al protocollo sulle nuove regole per le relazioni industriali. Un buon segnale anche per il tavolo dei metalmeccanici, dove le divisioni – anche tra sindacati – sembrano ancora insuperabili. Le tre firme di ieri, però, dimostrano che nulla è insormontabile. Basta volerlo.