Anche quest'anno scolastico è cominciato all'insegna del caos nelle convocazioni per i supplenti. Non è servita a rendere più rapida la copertura dei posti la possibilità, prevista dal 2009 per gli insegnanti non di ruolo, di inserirsi in graduatoria, oltre che nella propria provincia, in altre tre sedi, «in coda» rispetto al personale di terza fascia.
In molti, così, i supplenti, soprattutto quelli meridionali, hanno scelto come quarta provincia, nella speranza di una convocazione certa, Milano o Brescia, salvo poi non presentarsi all'appello, magari perché già impiegati in una sede più vicina a casa. O perché scoraggiati dal maggiore costo della vita al Nord Italia.
La cosiddetta «norma salva-precari» inserita nel Dl Ronchi, poi, non è ancora in vigore, mentre la scuola, almeno in 12 regioni, è già cominciata da oltre una settimana. A questo punto, sarebbe forse opportuno ripensare, una volta per tutte, il meccanismo delle nomine dei supplenti, per garantire un inizio regolare di anno scolastico.