Non se le sono risparmiate Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg. Accuse e controaccuse, botta e risposta taglienti come solo gli inglesi sanno fare. Con il sorriso sulle labbra e la sottile ironia che sa far davvero male. Il liberal democratico Clegg arrivava al secondo confronto a tre in tv dopo aver dominato il primo e sull'onda delle accuse scatenategli contro dai tabloid. Ha rintuzzato i colpi e si è confrontato con gli avversari laburista e conservatore sui programmi. L'Europa e gli Usa, il futuro, le alleanze, l'ipotesi di un accordo lib-lab. Gli elettori si sono fatti un'idea più chiara di come i tre hanno intenzione di condurre il paese. Secondo i sondaggi il più convincente è stato Cameron. Tutto in concomitanza dell'eterna baruffa italiana. All'Auditorium della Conciliazione e dintorni nessuno parla di programmi, dell'idea di paese. Ci eravamo lasciati con le elezioni regionali che aprivano la porta a tre anni di lavoro proficuo per le riforme e dopo tre settimane ci troviamo immersi nella madre di tutte le risse. Fini contro Berlusconi, Bossi contro Fini. Tutti contro tutti. Il paese attende riforme, aspetta segnali concreti per tornare a crescere e a competere. Davanti ci sono tre anni meno tre settimane.