Anche Abu Dhabi studia un nuovo ricorso al mercato obbligazionario. L'emirato ha però ragioni ben diverse rispetto a quelle dei tanti paesi che devono contrastare la crescita del debito pubblico. Niente salvataggi di banche o costi della crisi, gli sceicchi chiederanno soldi per costruire un'autostrada. Il progetto che migliorerà i collegamenti fra la città e l'Arabia Saudita costerà 10 miliardi di dirham (2 miliardi di euro circa) e sarà per lo più finanziato con bond e con prestiti bancari. La vera notizia è però la ritirata dei fondi sovrani, gli stessi che un tempo erano i protagonisti indiscussi di ogni nuova operazione. AD Invest e Mubadala metteranno sul piatto solo il 10% della cifra necessaria. In operazioni così grandi, ha sottolineato il ministero dei Trasporti di Abu Dhabi, la liquidità è spesso un problema. Chiuso il rubinetto dei petrodollari la risposta tocca al mercato. (G.Ve.)