Le imprese che prestano servizi – consulenze, trasporti e così via – sono chiamate, per la prima volta, a partecipare al censimento statistico voluto da Bruxelles per avere la misura degli scambi Iva all'interno della Ue. Un obbligo che ha anche l'obiettivo di ridurre gli spazi per le frodi. Eppure, al primo appuntamento le imprese italiane sono costrette a presentarsi con l'affanno: l'amministrazione finanziaria ha ufficializzato i modelli solo lunedì sera. Tuttavia, il termine per l'inoltro su carta è scaduto sabato, l'invio telematico, invece, deve avvenire entro domani. Tre giorni scarsi, dunque, per la compilazione. Molte imprese, in questi giorni, hanno bussato alle Agenzie per capire come comportarsi di fronte a un adempimento che fino all'altro giorno non aveva neppure il "supporto". Ora qualcuno consiglia per mettersi al riparo da sanzioni: presentate, in tutta fretta, il frontespizio del modello, e poi integrate i dati nelle prossime settimane. Ma non si tiene conto che molte imprese non hanno le credenziali per accedere al canale telematico. L'unica soluzione è che l'amministrazione applichi con coerenza lo Statuto del contribuente: 60 giorni di tregua, perché tutti possano adeguarsi, senza ricorse impossibili.