I "Piccoli" sono pronti a ripartire. L'anno nero dell'artigianato ha prodotto l'effetto peggiore: le aziende artigiane hanno tagliato il personale in una proporzione doppia rispetto alla media nazionale. Una rinuncia che, nelle microimprese, pesa doppio, non solo in senso statistico: licenziare una persona di cui conosci molto se non tutto (ansie, ambizioni e perfino i problemi familiari) intacca quel capitale sociale che è essenziale nel nostro sistema economico. La ricerca presentata ieri da Confartigianato e da UniCredit evidenzia però un elemento positivo: almeno per le piccole aziende, il patto con le banche, per quanto naturalmente denso di criticità, nella sostanza ha tenuto. Gli sportellisti non si sono macchiati di un credit crunch duro e puro e gli artigiani non hanno smesso di chiedere credito. Certo, non saranno rose e fiori. Ma, se nei prossimi mesi la naturale selezione di una crisi durissima non si trasformerà in una cupa moria di artigiani, sarà perché qualcuno, nel 2009, allo sportello non si è voltato dall'altra parte e qualcun altro, in azienda, non ha scelto di tirare giù la serranda, prima di tutto di fronte ai propri sogni e ai propri progetti imprenditoriali.