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Vorrei infine sottolineare come una politica industriale in un paese come l'Italia, che è il secondo paese industriale europeo e che trova nell'industria quasi l'unico pilastro veramente competitivo della sua economia, debba avere come priorità assoluta il sostegno delle imprese in questo periodo di difficoltà e la promozione dei cambiamenti strutturali necessari per affrontare la concorrenza futura. Quindi riprendere con vigore le linee d'Industria 2015 e promuovere le fusioni e gli accorpamenti aziendali necessari perché le nostre medie imprese possano in futuro affrontare con successo i mercati mondiali nelle nicchie specializzate in cui esse agiscono.
Per fare questo bisogna lavorare di fino, con provvedimenti mirati riguardo ad esempio all'incentivazione all'acquisto dei macchinari ad alta tecnologia, che sono tra l'altro di produzione quasi totalmente europea e con una forte presenza italiana. E non si dovrebbe lasciare morire d'inedia i residui impianti intermedi della petrolchimica senza rispondere (aiutando accorpamenti e specializzazioni) agli enormi cambiamenti delle produzioni mondiali. E nemmeno appare uno strumento concreto il vantare il ritorno al nucleare rinviando tuttavia ogni decisione al dopo elezioni, in risposta al coro di rifiuti da parte delle regioni.
Infine non è frutto di analisi accademica approfondita attribuire all'allora presidente dell'Iri la responsabilità della mancata fusione fra Italtel (che era di proprietà dell'Iri) e la Telettra (che non lo era affatto e che rifiutò con ogni mezzo di fondersi con Italtel).
Nella mia analisi a Manifutura non ho dunque dimenticato gli ultimi due anni: ho solo constatato che sono due anni da dimenticare. Tuttavia, dato che la crisi, purtroppo, durerà ancora a lungo, vi è (ripeto purtroppo) ancora tempo per prendere decisioni, ben indirizzate e coordinate come altri paesi hanno fatto. Le energie per reagire positivamente con una vera politica industriale ci sono ancora.
Faccio quindi al ministro Scajola i migliori auguri in proposito, incoraggiandolo ad agire con vigore per il rafforzamento della nostra industria.
Ex presidente del Consiglio