È difficile immaginare tre luoghi più diversi. Oppure tre persone così dissimili come Sebastián Piñera, Victor Yanukovich e Scott Brown. Tutti e tre hanno appena ottenuto delle vittorie elettorali che, oltre alle conseguenze per il proprio paese, avranno ripercussioni internazionali.
Piñera ha conquistato la presidenza del Cile lo stesso giorno in cui Yanukovich ha ottenuto un enorme vantaggio nelle elezioni presidenziali dell'Ucraina e si prepara ad affrontare il 7 febbraio, in una seconda tornata molto incerta, l'attuale primo ministro Yulia Timoshenko.
Nel Massachusetts, uno stato in cui i membri del partito democratico sono tre volte più numerosi dei repubblicani, Scott Brown, un politico repubblicano sconosciuto, è stato eletto senatore e occuperà il seggio che fin dal 1962 era appartenuto a Ted Kennedy, recentemente scomparso.
La politica ha sempre una connotazione locale e le preferenze degli elettori riflettono circostanze molto particolari. In Cile, la popolarità della presidentessa Michelle Bachelet non è stata sufficiente a compensare gli sforzi degli elettori dopo 20 anni di governo della stessa coalizione.
Con Sebastián Piñera la destra cilena trionfa nelle elezioni presidenziali per la prima volta dopo mezzo secolo. In Ucraina, la sorpresa è che l'attuale presidente, Victor Yushchenko, famoso per il suo ruolo da protagonista nella rivoluzione arancione, per lo scontro aperto con Vladimir Putin e per il viso sfigurato a seguito di un misterioso avvelenamento da diossina, ha ottenuto solo il 5,45% dei voti. Il collasso economico e il fatto che l'81% degli ucraini ritenga che il paese non abbia imboccato la giusta rotta spiegano la sconfitta di Yushchenko, fino a pochi anni fa il politico più popolare. «Oggi abbiamo segnato la fine del potere arancione!», ha dichiarato Yanukovich al momento della vittoria.
Due giorni dopo, dall'altro capo del mondo, anche Scott Brown festeggiava la sua vittoria storica: per la prima volta dal 1972 un repubblicano veniva eletto senatore del Massachusetts. Secondo un sondaggio del Washington Post, anche gli elettori del Massachusetts sono insoddisfatti dall'andamento politico del paese, rifiutano l'attivismo del governo centrale e non appoggiano le riforme del sistema sanitario proposte dal partito democratico. Il 65% degli elettori di Brown dichiarano di averlo votato per esprimere il proprio dissenso verso il programma dei democratici che adesso governano a Washington. Obama e i leader del proprio partito hanno prestato ascolto a queste voci di dissenso e sono pronti a reagire. Ed è qui che hanno inizio le ripercussioni internazionali di queste elezioni locali.
La crisi economica ha reso indispensabile l'adozione di nuove regole da applicare al sistema finanziario. Tuttavia, il comportamento ottuso di Wall Street, soprattutto l'avidità dei manager verso retribuzioni elevatissime e ingiustificate, ha creato un ambiente decisamente favorevole alle riforme finanziarie che rispondono più all'esigenza di placare la giustificata rabbia di una popolazione mortificata dalla crisi che alla razionalità economica. Prima della sconfitta, la rielezione di Ben Bernanke per un secondo mandato al vertice della Federal Reserve era data per scontata. Ora, i senatori democratici non sono più tanto convinti: defenestrare Bernanke è un'occasione per comunicare agli elettori che le loro proteste sono state ascoltate. Niente di tutto ciò è stato accolto favorevolmente dai mercati finanziari. La borsa di New York ha vissuto la peggiore settimana da ottobre, in Europa le azioni delle banche sono crollate precipitosamente quando gli investitori hanno anticipato politiche più ostili verso questo settore e nel frattempo anche in Asia l'incertezza sull'impatto delle riforme ha destabilizzato i mercati.
Scott Brown non avrebbe mai immaginato che la sua improbabile elezione avrebbe avuto così tante conseguenze per la politica del suo paese e sui mercati finanziari mondiali.
I risultati dell'elezione in Ucraina superano i limiti territoriali del paese, con ripercussioni soprattutto sui rapporti con la Russia. Quando nel 2008 si è ventilata la possibilità che l'Ucraina entrasse a far parte della Nato, Vladimir Putin ha reagito minacciando di annettere il paese nuovamente alla Russia. In due occasioni la Russia ha interrotto la fornitura di gas all'Ucraina, e quindi all'Europa. L'Ucraina ha appoggiato la Georgia con truppe e armi durante la guerra del 2008. E sono enormi gli attriti per la Crimea. Quindi, è evidente che per il Cremlino la scomparsa politica di Yushchenko è una buona notizia. Il suo candidato è Yanukovich anche se, di fronte alla possibilità di una vittoria di Yulia Timoshenko, Putin ha già spiegato che «con lei si può lavorare».
Infine, le implicazioni internazionali dell'elezione di Sebastián Piñera in Chile sono tanto importanti quanto ovvie. Hugo Chávez, Evo Morales e la famiglia Kirchner le conoscono bene e sanno meglio di chiunque altro che di questi tempi tutto si collega in modo sorprendente. Da qualsiasi parte.