Di tutte le combinazioni possibili in Francia, è forse quella di più rapida realizzazione, almeno sulla carta. Ecco perché i mercati ieri hanno creduto a una possibile fusione tra Dexia e SocGen facendo guadagnare ai due titoli bancari rispettivamente il 4% e il 3,5%.
L'istituto franco-belga, salvato nell'autunno 2008 dall'intervento pubblico di Parigi e Bruxelles, ha ridotto drasticamente gli asset tossici in portafoglio ed è quindi tornato ad essere appetibile. Société Générale sembra inoltre avere le mani più libere in questo momento dei suoi diretti concorrenti. Bnp Paribas è impegnata fino a tutto il primo trimestre a smaltire l'ennesima grande acquisizione (Fortis) mentre il Crédit Agricole cambierà i suoi attuali vertici tra marzo e maggio, come è stato già deciso. Difficile che la banque verte si lanci in questo periodo di transizione in avventure su grande scala. (A.Ger)