Per gli appassionati del genere possono esserci pochi dubbi: il record della litigiosità all'interno di un governo e di una maggioranza - forse all'interno di qualunque consesso umano - spetta di gran lunga al Prodi-2. Un'epopea: Di Pietro e Mastella, i contrapposti furori di Binetti e Ferrero, le inquietudini di Turigliatto e di Dini. Differenze politiche che venivano esaltate ogni giorno da quell'unico voto di maggioranza al Senato.
Per questo le elezioni del 2008 sono state accolte - anche da chi non era di centro-destra - con soddisfazione: la larga maggioranza di cui disponevano Berlusconi e i suoi sembrava annunciare una stagione di stabilità. Niente da fare. Le finanziarie approvate in 8 minuti dal governo hanno ceduto il passo a rinnovate liti tra ministri su tesoretti veri o presunti. L'assalto alla diligenza rioccupa lo spazio che gli è abituale. Tremonti, Prestigiacomo, Brunetta, Letta che media, il saggio Rotondi contro il pranzo in cambio di un titolo. Forse sono solo compagni classe un po' turbolenti, ma servirebbe che qualcuno gli desse un occhio. Un capoclasse c'è, eletto dal paese: è bene che rientri presto in aula.