Per alcuni è stato solo fortunato, per alti una mossa che denota un fiuto imprenditoriale: sta di fatto che il gruppo alimentare Cremonini ha detto addio alla Borsa nell'estate 2008 poco prima che scoppiase la più grave crisi finanziaria. Ed è stata una mossa riuscita, col senno di poi. Una decisione maturata dal rapporto che la famiglia ha avuto col mercato, non sempre idilliaco. Anzi. Negli ultimi tempi, però, il gruppo modenese ha azzeccato tutte le mosse: la quotazione di Marr, la divisione di forniture alimentari che è la corazzata del gruppo quanto a marginalità, è stata prima venduta, in parte, ai fondi e poi portata in Borsa con successo. Poi l'alleanza strategica con Jbs, la più grande azienda di carni al mondo, a cui ha venduto la metà della divisione Inalca (il business storico della carne ma a marginalità calante). Adesso, la prossima mossa di Vincenzo Cremonini potrebbe essere il ritorno a Piazza Affari, magari con la quotazione del business ristorazione che grazie alla fortuna formula dei «Roadhouse Grill» (ristoranti di fascia media) non risente della recessione. (S.Fi.)