Per le grandi occasioni servono le grandi sottolineature. Gaffe cercate, parolacce, un punto esclamativo qualunque. Sono come il pizzico di peperoncino che insaporisce i piatti degli chef. Cui, a volte, scappa la mano. Così, martedì, dopo che il presidente americano Barack Obama ha firmato la storica riforma della sanità davanti agli occhi dell'undicenne, di colore e orfano, Marcellas, il suo vice, lo spiccio Joe Biden, non ha trovato di meglio che sussurrargli all'orecchio: «Questa è una grande fottuta riforma». Fucking, per la precisione. Un intercalare che gli americani usano come rafforzativo. Non il massimo dell'eleganza, certo. Ma Biden, a modo suo, subito dopo quella di Obama, ha messo la sua firma sotto la riforma. Difficilmente sarà dimenticata. Ce n'era effettivamente bisogno? Per il rustico Biden, certamente sì. È stato il modo più facile e diretto per entrare in una storia di cui sarebbe stato comprimario. Una parola di troppo o forse la parola giusta al momento giusto. Per noi schiavi delle parolacce, del sopra le righe. Della gaffe che gaffe non è ma su YouTube fa il giro del mondo.